da Rocco Menna
Tecnologo alimentare/beer writer
05 gennaio 2020
Il Baffo Moretti
Una storia con i Baffi
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Marcello Tusco, Orso Maria Guerrini, Pier Maria Cecchini. Vi chiederete che cosa hanno in comune questi tre noti attori italiani e, soprattutto, cosa c’entrano con un blog sulla birra? Ebbene, sono tutti e tre attori con i baffi, o meglio con il baffo più famoso d’Italia: il Baffo Moretti!
Luigi Moretti, nacque nel 1822 a Nespoledo di Lestizza, apparteneva ad una famiglia di commercianti di granaglie, generi alimentari e di spiriti. Visto che la domanda di birra aumentava sempre di più, anche a causa della presenza dei soldati dell’Impero Asburgico sul territorio, decise di produrla in proprio. Nel 1859 venne inaugurata la “Fabbrica di birra e ghiaccio di Luigi Moretti” con sede a Udine, una felice intuizione che portò ad un costante aumento della produzione e all’espansione del mercato.
Questo evento viene ricordato in una guida della Società Alpina Friulana del 1886: "Luigi Moretti, uno fra i tanti industriali e commercianti ardimentosi che sorsero in Udine nell'ultimo mezzo secolo...pensò di mettere ad Udine una fabbrica di birra. Perciò negli anni 1859 e 60, eretto un apposito fabbricato con ampi sotterranei a due piani, si fece venire dall'Austria personale, macchine, attrezzi e botti, incontrando una spesa complessiva di circa centomila fiorini". Tutto questo per dare vita alla prima versione della ormai famosissima Birra Moretti Originale.
Nel 1952 con l’Azienda sotto la guida di Lao Menazzi Moretti, venne lanciata la storica immagine del Baffone. Lao Menazzi si ispirò ad una pubblicità di una birreria vista in Germania alla Fiera Internazionale della birra del 1950 che ritraeva un bevitore bavarese. Lao si procurò la foto e la consegnò alla cartellonista Franca Segala, chiedendole di modificare l'immagine per fare si che il personaggio assomigliasse ad un bevitore friulano.
Altre fonti invece, identificano il Baffone Moretti con il Signor. Domenico Boschetti proprietario di una trattoria a Tricesimo immortalato dallo stesso Lao: all'offerta di una ricompensa da parte di Lao, il presunto Baffone rispose: “Ch’al mi dedi di bevi, mi baste” (“Mi dia da bere che mi basta”).
Altri candidati nel corso della storia al ruolo di “primo uomo con i baffi” furono il Signor Collerumiz fotografato alla Stazione di Tarcento e il ragionier Pio Sgualdino, dirigente del comune di Udine. In realtà la fotografia originale scattata nel 1939, sembra appartenere in maniera inequivocabile, alla fotografa tedesca Erika Groth- Schmachtenberger (1906-1992) e ritrae un contadino tirolese di Thaur in Tirol, a pochi chilometri da Innsbruck. La fotografa si accorse per puro caso dell'utilizzo della sua immagine durante un viaggio con il marito in Italia nel 1956.
L'immagine rielaborata dalla Segala, entrò nell'immaginario collettivo, rappresentò una svolta nel design pubblicitario che iniziò ad usare sempre più immagini di personaggi reali e si diffuse in tutto il mondo, restando ancora oggi un’icona a tutti familiare.